Servizio Litoclasia

17/9/2018 23:50:00
News
Servizio Litoclasia

La tendinite calcifica della cuffia dei rotatori è la principale causa di dolore e limitazione della mobilità della spalla. Tale patologia consiste nella deposizione dei cristalli di idrossiapatite a livello tendineo attraverso tre distinte fasi: Fase pre-calcifica, fase calcifica e post-calcifica. Possono essere interessati tutti i tendini della cuffia dei rotatori con prevalenza del sovraspinoso (66-77%), sottospinoso (17-20%) e sottoscapolare (6-17%).



Diagnosi: si formula sulla base di una sintomatologia dolorosa con limitazione funzionale dell’articolazione alla quale si abbina il riscontro della patologia tramite ecografia ed esame radiologico tradizionale.

Trattamento: Si basa su un’azione sulla sintomatologia, attraverso la somministrazione di fans o corticostroidi (anche attraverso infiltrazioni intra-articolari) che portano nella maggioranza dei casi alla remissione del dolore, tuttavia, senza agire su meccanismi fisiopatologici della malattia, che tenderà quindi a ripresentarsi.

Fisioterapia e riabilitazione per completa ripresa della funzionalità articolare.

La terapia invasiva si basa invece su artroscopia e chirurgia open che però risultano gravati da costi maggiori e alto rischio di complicazioni come infezioni e capsulite adesiva oltre che da un maggiore periodo di ricovero.

Litoclasia percutanea ecoguidata: La procedura viene eseguita a paziente sdraiato e dura circa venti minuti. Si somministra una dose di anestetico a livello sottocutaneo con ago sottile, rendendo la procedura ben tollerabile. A questo punto si introducono due aghi fino al centro della calcificazione e si inizia una serie di manipolazioni atte a rompere la calcificazione con il solo ausilio della soluzione fisiologica riscaldata a temperatura corporea.

Successivamente i detriti della calcificazione vengono espulsi dalla seconda siringa, e si crea così una infiammazione acuta che velocizza la fase di guarigione.

La litoclasia secondo la letteratura risulta più efficace rispetto le tradizionali onde d’urto perché queste si limitano alla distruzione della calcificazione senza eliminazione istantanea dei detriti.